I pericoli delle nanotecnologie
Gli scienziati hanno esposto i dubbi sul uso massiccio delle nanotecnologie e hanno elencato i pericoli per la salute
Le nanoparticelle vengono aggiunte a molti prodotti al giorno d’oggi. Li possiamo trovare in molti prodotti alimentari e cosmetici e servono per migliorare le qualità di consumo. Ma gli scienziati si sono allarmati perché le nanoparticelle rappresentano una vera minaccia per la salute e la vita, poiché si accumulano nelle cellule e negli organi umani. Gli scienziati sono giunti a questa conclusione durante la ricerca scientifica, che è stata pubblicata sulla rivista Nature Communications. Vediamo insieme quali sono i pericoli delle nanotecnologie per la salute umana.
Il futuro è già qui
Le nanotecnologie stanno cambiando la vita di tutti i giorni. Grazie a loro, i medici hanno imparato a curare più efficacemente molte malattie e gli ingegneri hanno creato materiali cento volte più resistenti dell’acciaio. Sono state inventate batterie che durano dieci volte di più o panelli solari che producono il doppio dell’energia. Anche nella produzione dei cosmetici si usano ampiamente le nanotecnologie. Le innovazioni che prima vedevamo solo nei film di fantascienza sono già presenti nella nostra realtà.
Quindi, molte moderne tecnologie prevedono l’uso di nanomateriali nella produzione di alimenti, cosmetici e abbigliamento. Tuttavia, l’uso di questi materiali non è regolato dalla legge e quindi non sono menzionati negli elenchi di ingredienti. Questo è il motivo di preoccupazione per gli scienziati, perché i nanomateriali che possono penetrare nelle cellule umane potenzialmente possono essere molto pericolosi.
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Nanotecnologie, cosa sono
La parola “nanotecnologia” solo dieci anni fa era nota solo agli specialisti. Oggi questa parola è sulla bocca di tutti. La nanotecnologia prevede l’uso di nanoparticelle in una particolare area di produzione. Si tratta di particelle estremamente piccole di una sostanza, le cui dimensioni lineari vanno da uno a cento nanometri. Un nanometro è un milionesimo di millimetro. Per fare un confronto: il diametro di un globulo rosso del sangue è di 7 mila nanometri e il diametro di un capello umano è di circa 80 mila nanometri.
Ma la caratteristica principale delle nanoparticelle è che le loro proprietà fisiche e chimiche spesso differiscono in modo significativo dalle proprietà delle macro porzioni della stessa sostanza. Questo fatto ha aperto prospettive completamente nuove per l’industria.
Nanoparticella, dove sei?
Le nanotecnologie da tempo hanno lasciato le pareti dei laboratori scientifici e sono entrati nella nostra vita quotidiana. Oggi il numero di prodotti alimentari e cosmetici, materiali d’imballaggio e indumenti contenenti nano-additivi sono migliaia. Ketchup, maionese, passati di verdura in busta e zucchero a velo contengono nanoparticelle che aumentano la fluidità e la scorrevolezza di questi prodotti. Nelle salsicce, conservanti coloranti e aromi sono racchiusi in nanocapsule. Le stesse nanocapsule, ma con minerali e vitamine, vengono aggiunte ai prodotti da forno e alle bibite. Le nanoparticelle sono utilizzate anche nella medicina.
Piccoli ma pericolosi
Vent’anni fa, quando le autovetture con i motori diesel iniziarono a guadagnare la popolarità, i tossicologi si interessarono seriamente al modo in cui le particelle fini di fuliggine contenute nei gas di scarico influenzano l’ambiente. I ricercatori sono presto giunti alla conclusione che queste particelle sono estremamente pericolose per la salute e che più piccole sono, più sono pericolose. Il modello rivelato in passato suggerisce che il danno che possono causare le nanoparticelle sia maggiore. Pertanto, oggi molti gruppi di ricerca stanno cercando di valutare tutti i rischi e pericoli delle nanotecnologie.
Ricerche scientifiche su nanoparticelle
Le nanoparticelle sono in grado di superare i meccanismi protettivi e le barriere del corpo umano con una facilità sorprendente.
Ricercatori provenienti da Finlandia, Paesi Bassi, Repubblica Cieca, Regno Unito, India e Spagna hanno unito le forse per monitorare il comportamento delle nanoparticelle alimentari nelle catene alimentari. Per fare ciò, hanno sviluppato un metodo sensibile per provare a tracciare le nanoparticelle d’oro lungo tutta la catena alimentare acquatica, iniziando dai microrganismi fino ai pesci, che è la principale fonte di cibo in molti paesi.
“Abbiamo scoperto che i nanomateriali si legano fortemente ai microrganismi che alimentano animali più grandi e possono eventualmente entrare nella nostra catena alimentare”, ha detto l’autore principale dello studio scientifico, il dott. Fazel Monikh durante il comunicato stampa dell’Università della Finlandia orientale. “Una volta nel corpo, le nanoparticelle cambiano la loro forma e dimensione e si trasformano in forme più pericolose che entrano facilmente nelle cellule. Abbiamo scoperto che i nanomateriali tendono ad accumularsi in vari organi, specialmente nel cervello”, ha detto dott. Monikh.
Standard di sicurezza
Secondo i ricercatori, la quantità di nanomateriali nel corpo nel suo insieme o nei singoli organi è molto difficile da misurare utilizzando i metodi standard. Quindi ancora non è possibile creare gli standard di sicurezza adeguati.
“Potresti già utilizzare i nanomateriali nei tuoi alimenti, vestiti o prodotti cosmetici, senza saperlo. Perché queste nanoparticelle sono molto piccole e semplicemente non siamo ancora in grado di misurarli”, afferma il dott. Monikh. “Le persone hanno il diritto di sapere cosa comprano e usano. Questo è un problema globale che richiede una soluzione globale. Ci sono ancora molte domande sui nanomateriali a cui dobbiamo trovare le risposte. Sono sicuri per noi e per l’ambiente, dove si stabiliscono dopo che abbiamo finito di usarli? Come possiamo valutare il possibile rischio?”.
Gli autori dello studio scientifico sottolineano l’importanza del ruolo degli scienziati nell’aiutare i politici a far stabilire e far rispettare le leggi più rigorose per l’uso dei nanomateriali. Sottovalutare i rischi e pericoli delle nanotecnologie per la nostra salute è pericoloso, bisognerebbe urgentemente fare le leggi che regolano l’uso di nanomateriali.
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